La pandemia e i recenti conflitti bellici hanno fatto, sostanzialmente, da spartiacque tra il passato e il presente del settore del wealth management, generando cambiamenti con risvolti positivi (tra i quali una maggiore necessità di tutelare i propri risparmi e un crescente approccio al digitale) ma anche negativi (come l’aumento della domanda di servizi low cost).

In uno scenario del genere, su cosa deve puntare l’industria del Wealth e Asset Management da qui ai prossimi 5-10 anni? Dove indirizzare gli investimenti?

Cerchiamo di capirne di più.

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La situazione attuale nel mercato della gestione patrimoniale

Negli ultimi anni si è assistito a un incremento esponenziale dell’incertezza dello scenario macroeconomico e finanziario globale, spianando definitivamente la strada all’esigenza di proteggere i propri risparmi e gli asset in portafoglio.

La tendenza non è più tanto quella di lasciare il proprio patrimonio ed il proprio reddito in balia degli eventi esterni (come pandemie, guerre, bolle speculative, crisi economiche, politiche monetarie restrittive) quanto piuttosto quella di comprendere l’importanza di una corretta gestione patrimoniale, finanziaria e fiscale dei propri asset.

In un tale contesto, come si stanno muovendo gli operatori del Wealth Management?

Nuovi player, aumento della concorrenza e segmentazione dell’offerta

Nell’attuale scenario, gli operatori del Wealth Management sono minacciati dalla crescente concorrenza, da un lato da parte dei tradizionali istituti finanziari, forti di un consolidato rapporto di fiducia con la propria base clienti, dall’altro lato dai nuovi entranti, spesso tecnologicamente più avanzati e con modelli di business più agili.

Gli elementi comuni di questa “sfida” tra i diversi attori del settore sono costituiti dalla tecnologia e dall’innovazione digitale:

  • gli istituti finanziari tradizionali non possono più limitarsi ad offrire prodotti esclusivamente consulenziali, senza alcun approccio al digitale
  • le fintech e i giganti del tech dispongono, appunto, di tecnologia, ma devono comprendere l’importanza del rapporto umano consulente-cliente nell’offerta dei servizi dedicati al wealth

L’innovazione gioca, quindi, un ruolo fondamentale nel futuro del Wealth Management.

Su cosa dovrebbe puntare quest’industria?

Minacce e Opportunità

Le principali minacce che stanno mettendo a dura prova i tradizionali modelli di business del wealth riguardano principalmente:

• l’educazione finanziaria in tema di pianificazione patrimoniale, in progressivo aumento ma che in italia si attesta ancora a livelli medio bassi
• la crescita degli investimenti fai da te, come diretta conseguenza dell’aspetto precedente
• la crescente domanda di servizi lowcost causata, da un lato, dall’ingresso di nuovi operatori nel mercato e, dall’altro, dalle esigenze di una clientela mass-market che non vuole rinunciare a dotarsi di forme di protezione del patrimonio, senza pretendere supporti consulenziali high-level

Detto questo, quali sono gli elementi principali sui quali dovrebbe puntare il settore?

Il miglioramento dell’esperienza digitale per clienti e consulenti

Percependo sempre più la pressione di offrire un’esperienza digitale eccellente, le società di gestione patrimoniale pongono l’evoluzione tecnologica delle piattaforme per clienti e consulenti al primo posto delle iniziative sulle quali puntare nei prossimi anni.

Non solo user experience come elemento a sé stante. Le principali funzionalità sulle quali l’industria intende puntare per migliorare l’esperienza del cliente includono:

  • l’architettura dei dati (dalla raccolta all’elaborazione fino alla loro distribuzione e utilizzo)
  • una maggiore personalizzazione dell’offerta e dell’esperienza digitale
  • una maggiore trasparenza delle informazioni sugli investimenti
  • più attenzione alle funzionalità di reportistica sulle performance degli investimenti
  • approccio crescente alle tematiche ESG

Tutto questo, con l’obbiettivo di offrire una client experience su misura per il cliente e, al tempo stesso, migliorare l’usabilità delle piattaforme digitali per il consulente.

A questo punto, occorre chiedersi cosa vuole realmente la clientela e come cambierà la domanda nei prossimi anni…

L’evoluzione della clientela nei prossimi 5-10 anni

Come cambierà la clientela nei prossimi anni?

Qui i dati parlano chiaro: secondo lo studio Bain & Company, entro il 2030 ci saranno 250 milioni di nuovi clienti della generazione Y e Z con un reddito annuo superiore ai 100.000 dollari. Anche l’italia segue questo trend e

“ci aspettiamo che i clienti della Generazione Y & Z saranno diversi milioni, rappresentando gli investitori del futuro per il sistema finanziario del Paese”, spiega Daniele Funaro, partner Bain & Company.

In Italia, con l’avvento del digitale e a seguito della pandemia, si è manifestata una tendenza sempre crescente ai temi di gestione finanziaria e patrimoniale, e l’educazione del pubblico ad argomenti del genere è in continuo aumento.

Quale potrà essere la strategia vincente?

Gli operatori si troveranno a dover scegliere tra la possibilità di concentrarsi sulla clientela più esigente (gli High Net Worth Individual e gli Ultra High Net Work Individual) e l’opportunità di includere gli Affluent e la clientela mass market nelle loro strategie di offerta.

Probabilmente, la strategia vincente sarà quella di integrare, nei propri modelli di business:

  • una user experience segmentata e altamente personalizzata,
  • una piattaforma digitale completa (lato cliente e lato consulente) in modalità Api integration e open banking
  • un servizio di Wealth Advisory dedicato one-one, che costituisca il naturale proseguimento dell’esperienza digitale del cliente
  • Dati in tempo reale
  • Massima trasparenza nell’asset allocation e nella successiva gestione degli investimenti

In questo modo, potenzialmente è possibile costruire un’offerta globale (che includa tutte le categorie di clientela), profittevole e scalabile.

Per offrire tutto questo, servono ovviamente investimenti in tecnologie, ma conoscere la probabile evoluzione del mercato può facilitare le decisioni di investimento e, coloro che compieranno le scelte giuste, probabilmente diverranno i protagonisti della rivoluzione digitale del wealth management dei prossimi anni.

Planizen: la soluzione di AATech per il Wealth Management

Consapevoli di come si evolverà il mercato nei prossimi anni, abbiamo sviluppato Planizen, la soluzione per la gestione completa dei servizi di wealth management, in modalità open banking e con funzionalità custom per le specifiche esigenze del Partner.

Un prodotto innovativo a supporto globale di banche, reti di consulenza finanziaria, società fintech, società di asset management e altri operatori specializzati, studiato per rispondere alle mutate esigenze dei clienti e dei consulenti patrimoniali, che offre diverse funzionalità, tra le quali:

  • Consulenza globale, connessa alle necessità e agli obiettivi di ogni singolo cliente
  • Generazione di Report per il cliente e per il consulente con il wealth planning completo
  • Mappa patrimonio
  • Mappa copertura dei rischi
  • Asset allocation ottimale
  • Asse ereditario e passaggio generazionale
  • Cash Flow prospettivo
  • Tax Planning
  • Gestione rischi e coperture
  • Api integration per la rapida integrazione nei sistemi informativi del partner e con sistemi esterni

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