L’aggiornamento della direttiva sui servizi di pagamento nell’Unione Europea, la cosiddetta PSD2 in vigore dal 2018 e che dovrebbe essere sostituita quest’anno dalla PSD3, ha già portato numerose innovazioni chiave nell’ecosistema del fintech.

Nonostante ciò, l’open banking non ha ancora dispiegato appieno il proprio potenziale: cerchiamo quindi di capire come si evolverà questo trend e dove si concentreranno gli investimenti dei diretti interessati.

Come si evolverà il mercato dell’Open Banking?

L’Open Banking è entrato (e questo possiamo dirlo senza più alcun dubbio) in una nuova fase di evoluzione e innovazione, quest’ultima basata principalmente sulla collaborazione tra banche o istituti finanziari, da un lato, e startup e fintech, dall’altro.

Sul tema dell’importanza delle partnership, ne abbiamo parlato qui L’evoluzione dell’ecosistema Fintech italiano: tutti i numeri nel Report “Fintech Waves 2023.

Quali sono i trend che guideranno la crescita dell’Open Banking nel 2023?

Secondo il Fintech Market Forecast 2023 Global Report, i principali trend tecnologici che guideranno l’Open Banking saranno:

  1. L’Api Ecosystem
  2. L’intelligenza artificiale
  3. La personalizzazione

Inoltre, vista la crescente attenzione tra il sistema finanziario e i temi di sostenibilità ambientale, possiamo aspettarci che il 2023 sarà l’anno nel quale i consumatori chiederanno a gran voce più soluzioni di open e green banking, con l’obiettivo ultimo di offrire esperienze arricchite sia lato operatori che lato clienti.

Cerchiamo ora di capire meglio come potrebbe ulteriormente crescere l’ecosistema Open Banking.

La crescita dell’open banking richiede un cambio di mentalità

Se analizziamo lo stato dell’arte del sistema finanziario, globale quanto italiano, assistiamo da un lato a una crescita generale dell’Open Banking ma, dall’altro, a un sistema con ancora evidenti carenze da colmare, caratterizzato al tempo stesso da grandi opportunità di miglioramento e di investimento per tutti gli operatori economici coinvolti (non solo, quindi, per le banche).

Tanto è stato fatto, e tanto altro può essere realizzato.

Prima di tutto, occorre un cambio di mentalità: l’open banking richiede di mettere in discussione il modello bancario tradizionale (integrato verticalmente e con a capo le banche quali detentori assoluti delle informazioni), a favore di un sistema dinamico (caratterizzato dalle integrazioni tramite Api, che offre diretta connettività tra gli intermediari presenti sul mercato).

Secondo, le banche non devono commettere l’errore di pensare che “aprirsi” all’open banking voglia dire perdere il controllo del proprio mercato e del proprio pubblico in favore del predominio tecnologico in mano alle fintech e alle startup innovative.

La realtà è che gli istituti bancari possono trarre enormi vantaggi dal sistema aperto.

Le sfide principali

Ci troviamo nel mezzo di una rivoluzione digitale che sta investendo, inevitabilmente, anche gli operatori bancari.

Le sfide principali per gli istituti finanziari che, anziché restare nel tradizionale modello operativo bancario, optano per sistemi open banking, sono sostanzialmente due, che valgono circa 5,3 miliardi di euro nel 2022, in crescita nel periodo 2023-2026:

  1. Il miglioramento del rapporto con la clientela
  2. L’evoluzione della propria piattaforma multicanale

Client-centricity, customer experience e personalizzazione

Sul rapporto con la clientela, le banche devono comprendere che l’ecosistema Api porta con sé un enorme potenziale per la trasformazione delle relazioni con il pubblico, rendendole più contendibili, in quanto democratizzano i flussi dei dati, cioè la loro condivisione, per la costruzione di servizi finanziari innovativi.

L’obiettivo è quello di offrire una customer experience personalizzata e ad alto valore aggiunto e, da questo punto di vista, le potenzialità sono ancora poco esplorate, soprattutto considerando che questo modello cliente-centrico crea opportunità non solo attraverso l’intera catena del valore, ma anche a vantaggio di singoli operatori di categorie diverse.

L’evoluzione dell’offerta tecnologica

Per rispondere ai nuovi bisogni della clientela, è necessario che le banche comprendano l’importanza strategica di avviare e mantenere una stretta collaborazione win-win con le fintech e con le startup innovative, nella quale ognuno di loro può far la sua parte:

  1. Da un lato, le banche e gli istituti finanziari possono fare leva sulla generale fiducia che i consumatori nutrono verso di loro (in termini di processamento dei pagamenti e tenuta della liquidità)
  2. Dall’altro, le fintech e le startup innovative si propongono come fornitori di tecnologia, di know-how tecnologico o di soluzioni pronte all’uso che rispondono alle richieste del pubblico con ottimo time-to-market.

È il caso di AATech che, grazie all’offerta di soluzioni ready-to-play proprietarie, si pone come Tech builder innovativo a supporto globale delle istituzioni finanziarie, fornendo tecnologie e prodotti che innovano i loro business model e i loro modelli operativi.

Grazie a collaborazioni di questo tipo, realizzabili tramite integrazioni Api (sottoforma di soluzioni Banking-as-a-platform quanto Banking-as-a-service) il sistema finanziario cresce e nuovi business model vengono creati, a vantaggio di tutti.

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